Sono tra le stelle

(3 recensioni dei clienti)

14,00 

di Astrid Medeot

 

Si scrive: Rose Marsh, si legge: tu.

Rose è perseveranza, debolezza, realizzazione di un sogno inseguito nel tempo, un sogno che si contrae, espande, implode e diventa l’universo stesso. Ed è proprio oltre l’atmosfera che Rose si dovrà spingere, alla ricerca di risposte a domande che sembrano non volersi formulare.

Rose è una giornalista in ascesa, specializzata in microbiologia, che seguirà in una spedizione spaziale gli esperimenti della Dottoressa Shun, luminare indiscussa nel settore. Ma ogni esperimento nasconde il proprio carico di mistero e incertezza, così come ogni giornalista fin troppo dedita al lavoro si porta appresso – inconsapevolmente – le spore dell’amore…

Tra misteri in divenire, un affascinante pilota, esseri sfuggenti e ricerche sempre meno accessibili, Rose ti accompagnerà… sì, esatto: tra le stelle.

E per quanto riguarda l’autrice?

Si scrive: Astrid Medeot, si legge: creatrice di mondi.

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Ecco un’anteprima del romanzo
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THE START

Se qualcuno mi avesse detto, all’età di dieci anni, che un giorno mi sarei ritrovata a lavorare in una stazione spaziale… non gli avrei mai creduto.  

A differenza di molti altri miei compagni di scuola, diventare astronauta non era mai stato il lavoro dei miei sogni; quando qualcuno me lo chiedeva rispondevo che da grande volevo fare la principessa delle fate, crescendo però ero diventata più realista e avevo deciso di studiare giornalismo. Avevo iniziato a pubblicare i miei primi articoli scientifici al college e, grazie a diversi concorsi, ero riuscita a farmi notare da una delle più grandi case giornalistiche dei nostri tempi.   

Caso dopo caso, finii per appassionarmi sempre di più: potevo passare dalla geologia alla microbiologia in un baleno e non stancarmi mai. Ma la ricerca aerospaziale era ciò che più mi aveva affascinata negli ultimi anni. E, in particolare, i lavori della dottoressa Liu Shun. 

Il giorno in cui il mio capo mi aveva proposta per seguire in prima persona la sua ultima spedizione, non mi era sembrato vero. Ma poi, quando dopo una preparazione fin troppo rapida riguardo alla vita in una stazione spaziale avevo visto le macchine governative parcheggiarsi di fronte all’uscita del mio ufficio, capii che stava succedendo per davvero.  

E finalmente ero lì, seduta sul sedile del passeggero, accanto a Liu Shun in persona e a suo marito, l’astronauta Samuel Brandon. «Sono onorata di avere avuto quest’opportunità, dottoressa. Lei è davvero una grande fonte di ispirazione per me!» le dissi, non riuscendo a contenere la voce ferma. 

La donna sorrise, spostando i suoi vispi ed elegantemente truccati occhi a mandorla su di me. «Ho letto alcuni dei suoi pezzi più acclamati, signorina Marsh. Mi creda se le dico che sono fiera di averla scelta per questo lavoro.»  

In un brodo di giuggiole, ero assolutamente in un brodo di giuggiole.  

Mi resi conto di essere arrivata alla loro base solo quando le portiere dell’auto si aprirono, scoprendo il parcheggio di un immenso edificio situato all’interno di un’enorme area che ricordava parecchio un aeroporto. Beh, i dintorni erano proprio quelli: il nulla, se non distese di prati aridi e desertici.  

Nonostante il fracasso prodotto dai motori degli shuttle, riuscii a capire il labiale della donna e la seguii all’interno dell’edificio, dove finalmente tornai a sentire la sua voce.  

«La partenza verso la stazione è prevista per le sette e mezzo, l’arrivo avverrà domattina, salvo imprevisti» mi informò, mentre camminava spedita verso chissà dove. «Una volta lì cominceremo a preparare Samuel.»  

Suo marito era colui che si prestava al lato pratico delle sue ricerche, da più di sette anni. Si occupava di recuperare i campioni necessari, in modo che lei potesse successivamente analizzarli in laboratorio e, insieme al suo team, trarre le giuste conclusioni.  

«Lei, signorina Marsh, mi seguirà durante la preparazione e passerà nel laboratorio solo il tempo necessario a carpire le informazioni che le servono per l’articolo. Per il resto, sarà libera di curiosare per la stazione e vivere appieno quest’esperienza da membro dell’equipaggio. Così che possa scrivere di quanto e di come siamo organizzati, qui alla Shun Odyssey» concluse la dottoressa, enfatizzando le ultime parole storcendo il naso. Ultimamente avevo sentito diverse critiche rivolgersi contro di lei, ed erano state proprio queste ad averla spinta a richiedere che qualcuno della stampa la seguisse nella spedizione. Dopotutto rischiavano di mettere in ballo la sua reputazione, era doveroso per lei metterle tutte a tacere. «Sarai assegnata alla guida e alla protezione di uno dei nostri migliori piloti» mi spiegò infine, entrando nella sezione della base adibita al campo di aviazione.  

Certo che per avere i tacchi così alti riusciva a camminare piuttosto velocemente! Faticai un po’ a starle dietro, ma il fatto che anche il marito fosse in difficoltà mi sollevò. Si diresse dritta verso un gruppetto di uomini, i quali non appena la videro si misero tutti sull’attenti.  

Tutti tranne uno, che al contrario sembrò abbastanza scocciato dal nostro arrivo.  

«Dottoressa Shun, cosa la porta tra i comuni mortali?» domandò proprio quest’ultimo, in tono sarcastico. Era alto, i boccoli neri gli raggiungevano l’attaccatura del collo e una sottile barba percorreva mento e guance. A giudicare dalla cadenza e dal quasi impercettibile accento, doveva avere origini ispaniche. Avrei di certo pensato che fosse un uomo attraente, se non mi avesse lanciato una rapida occhiata ricolma di giudizio. 

«Signorina Marsh, le presento Rafael Rivera, primo in comando delle nostre squadre aeree. Sarà lui ad occuparsi di lei, a mostrarle la sua sistemazione alla base e a guidarla nella preparazione alla partenza» lo presentò la dottoressa, non lasciandosi scalfire dalla sua frecciatina.  

Io annuii e feci per porgergli la mano, ma lui, continuando a concentrarsi esclusivamente sulla dottoressa, scosse la testa e ridacchiò con ironia. «Mi sembrava di essere stato chiaro, quando avevo detto di non voler aver nulla a che fare con questa storia.»  

«E a me sembrava di essere stata chiara nell’informarti di quanto tu sia sul filo del rasoio, Rivera. Se vuoi continuare a fare il tuo lavoro devi riguadagnarti la mia fiducia. Questo tuo comportamento non aiuterà.» 

«Avete bisogno di me. Non trovereste nessun altro in grado di mettere in moto questi affari come si deve, e lei lo sa perfettamente.»  

La donna gli sorrise, inclinò la testa di lato facendo ciondolare la sua lunga e perfetta coda di cavallo e incrociò le braccia. «E tu sai cosa succederebbe se perdessi questo lavoro, Rivera. Quindi ti prego, sii gentile con la nostra ospite.» Mi indicò con un cenno del capo e lui finalmente tornò a guardarmi. 

«Bene» disse soltanto, prima di voltarsi e cominciare ad allontanarsi in direzione di una porta. 

La donna sospirò. «Ci rivedremo alle sette e mezza, signorina Marsh. Per quanto Rivera possa sembrarle rude, le assicuro che con lui è in buone mani. Lo segua, prima che scappi definitivamente.»  

Non me lo feci ripetere due volte, un rapido saluto e mi affrettai verso l’uomo che ora mi stava aspettando tenendo con visibile impazienza aperta quella porta.  

Riuscii a sopportare il silenzio soltanto per i primi dieci secondi. «C-Comunque piacere di conoscerla, sono Rose Marsh, e…»  

«So chi sei» mi interruppe il pilota, mentre mi faceva strada verso quello che doveva essere uno spogliatoio, visti gli innumerevoli armadietti e attrezzature presenti. «La classica fortunata giornalista che spera di fare un viaggetto nello spazio, come se fosse una gita a Disneyland, per potersi vantare di aver scritto un articolo sulla famosa dottoressa Shun e i suoi importantissimi esperimenti. Beh, lascia che ti dica una cosa, non sarà affatto come si vede nei film. Farà schifo e te ne pentirai, soprattutto dopo aver visto come saranno ridotti i tuoi capelli alla fine del…»  

«Non c’è bisogno di essere così sgarbati!» sbottai, interrompendolo a mia volta e riuscendo finalmente a farlo rallentare.  

Anzi, si fermò proprio, e iniziò a squadrarmi dalla testa ai piedi con aria seria. «La prima cosa che noterai sarà la mancata idratazione della pelle, seguirà poi la delusione perennemente sul tuo viso una volta scoperti quegli scialbi indumenti che avrai a disposizione. Per non parlare del trucco, che non avrai tempo di ritoccarti quando seguirai la dottoressa come un cagnolino.» 

«Le assicuro, Rivera, che la mia pelle continuerà ad essere perfettamente idratata. E l’unica delusione che vedrò sarà sul suo, di viso, quando invece si renderà conto che mi sono portata appresso abbastanza vestiti di ricambio da mantenere una certa decenza. Oh, inoltre sottovaluta la mia capacità di truccarmi in meno di un minuto la mattina, quindi se fossi in lei la smetterei di fare assunzioni errate e mi concentrerei su ciò che mi è stato assegnato di fare. E gradirei che si rivolgesse a me con un po’ più di rispetto, visto che non mi conosce.» Alzai leggermente il mento all’insù nell’intento di manifestare autorevolezza. 

Di certo il signor Rivera non si aspettava una mia presa di posizione, tzé, lo stupore gli si leggeva in faccia. Tuttavia, dopo essersi preso alcuni istanti di riflessione, decise di sfoggiare un sorrisetto e fare l’ennesimo commento, prima di riprendere il cammino a passo spedito. «Ai suoi ordini, princesa.»  

Che sfacciato! pensai, stringendo le mani a pugno e seguendolo stizzita. Proprio a me doveva capitare l’idiota di turno?Ovviamente. Ma non avrei permesso a un pilota arrogante di spegnere il mio entusiasmo per ciò che di lì a poco sarei andata a fare.  

No, mai e poi mai avrei lasciato che qualcuno rovinasse il mio primo e tanto atteso viaggio nello spazio.

3 recensioni per Sono tra le stelle

  1. Anna

    Molto avvincente e non vedo l’ora di leggerlo tutto.

  2. Anna

    Molto avvincente e non vedo l’ora di leggerlo è integrante come il suo primo libro che ti lega ad esso fino alla fine

  3. Gaia (proprietario verificato)

    Spettacolare! Ti tiene incollato sin dalla prima pagina! Amerete ogni personaggio, ognuno dei quali ha i propri sogni e le proprie insicurezze, con le quali qualsiasi persona che legga, può identificarsi con loro. Inoltre, i rapporti di amicizia che si instaurano in questo romanzo fanno sentire il lettore come se fosse presente lì insieme a tutti loro, a ridere nei momenti divertenti e a piangere in quelli più toccanti. Senza andare troppo nei dettagli, amerete questo libro perchè la paura e il dolore sono sentimenti che tutti quanti noi proviamo prima o poi nella vita, ma è solo tramite il mettersi in gioco, l’amicizia e l’amore che, sia noi che i personaggi, possiamo avere il coraggio di affrontarli, guarire e andare avanti.
    E poi beh, sicuramente lo amerete perchè ci sono gli zulpi ahah!

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