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Capitolo 1
Davide
La famiglia è dove la vita ha inizio e l’Amore non ha fine!
E con questa premessa inizia la nostra storia, la mia storia, anzi no, è la storia di Angela. Una donna dolcissima, amabile, bellissima, gentile, altruista e piena di vita: mia madre. Lo so, non vale che parli così di lei, è mia madre, è la mia vita, sono troppo di parte ma… se aggiungete che è anche fisioterapista con due lauree e che con il solo gesto delle sue mani ci fa stare bene… be’, è una donna dalle mani magiche! Dimenticavo, io sono Davide. Sono al secondo anno di ingegneria presso l’università di Pavia. Sono figlio unico, ma non per questo sono viziato, arrogante e figlio di papà. Vi ho già detto del sorriso disarmante di mia madre? È la cosa più bella che vedo al mattino e ha la voce più dolce che abbia mai sentito. Mio padre invece è uno strizzacervelli, è in gamba e anche abbastanza conosciuto in città. Lavora in un centro privato all’avanguardia nei pressi di Milano. Il mio angelo invece fa parte di uno studio privato associato, a due passi dalla facoltà. Amo la mia famiglia e. anche se sono stato cresciuto dai nonni materni, i miei non mi hanno fatto mai mancare niente, mia madre era sempre presente ed è per me un modello da seguire. Il migliore.
Angela e Walter sono sposati da vent’anni, un buon traguardo, se tenete conto dei tempi che corrono e delle mille difficoltà della vita. La nostra casa è in pieno centro, abbiamo un terrazzo con una piccola serra, fiore all’occhiello di mia madre e una collezione di fiori di tutti i colori. Non trovate anche voi che sia una donna straordinaria? È una spilungona di un metro e settantasette con le forme ai punti giusti. I suoi capelli color mogano assomigliano a quelli di cleopatra. È la mia regina, quella che si prende cura di noi, della casa e quella che si diletta in cucina con pietanze squisite e che ci vizia il palato.
Che dire di Walter invece? Be’, è un professionista, una persona seria, affidabile e ben vista da tutti. Insomma, un buon partito. Io dal canto mio mi sento molto fortunato, ho una bella famiglia che mi adora e che adoro, gli studi vanno bene, ho una vita sociale molto attiva e… non potrei essere più felice di così.
Capitolo 2
Angela
Lo so, Davide è un narratore perfetto ed un perfetto adulatore ma tuttavia non è imparziale e ahimè non rende l’idea di quanto diversa sia la realtà. Con questo non dico che la nostra non sia una famiglia felice ma, per lo meno, normale, con i soliti alti e bassi, i periodi tristi e in bolletta per la rata del mutuo, tesi per i litigi coniugali creati da tensioni al lavoro, stress e normale vita di coppia. Sono sì una regina ma… anche Cleopatra aveva i suoi periodi bui. Tuttavia, quest’anno, sarà il nostro ventesimo anniversario di matrimonio. Walter mi ha promesso una crociera noi due soli e io ci fantastico sopra da mesi ormai. Amo mio marito. Ci siamo conosciuti molto giovani, andavamo entrambi al liceo. Io ero all’ultimo anno e lui era già proiettato verso l’università. È stato amore a prima vista. A me piaceva la sua educazione e a lui… il mio davanzale prosperoso. Dopo la maturità sono rimasta incinta e dopo lo sgomento iniziale, ovviamente inaspettato, ci siamo sposati. Abbiamo avuto un matrimonio perfetto, romantico, quasi da sogno. Ricordo che ero accanto a lui, avvolta nel mio vestito da sposa soffice come una nuvola e pensavo a quanto fossi felice. Avevo accanto il mio uomo che mi amava, il nostro bambino nel mio grembo e attorno a noi gli affetti più cari, pronti a dividere con noi questa immensa gioia. Per i primi anni abbiamo abitato in una casa modesta, in affitto, non avevamo un vero lavoro, anzi, io studiavo con il pancione mentre Walter era sempre in facoltà per corsi integrativi. Quando Davide è nato non avevo ancora dato un esame, ero distratta da una gravidanza che mi ha costretta a letto dal sesto mese. Ma quando il mio bambino è venuto alla luce mi sono sentita rinata, anche dopo il cesareo d’urgenza per parto podalico. Walter era orgoglioso di Davide, il suo erede maschio era nato ed era la cosa più bella che gli fosse mai capitata. Io ripresi gli studi e bruciai le tappe dando esami ogni tre mesi, pur di recupere il tempo perduto. Davide era un bambino adorabile, aveva i miei stessi occhi grigi e le labbra a forma di cuore. Era un bambino a modo, dormiva e mangiava a intervalli regolari, dando a noi la possibilità di studiare. Davide era il mio mondo e ricordo che lo coccolavo tutto il tempo con le mie mani, con massaggi con oli delicati che lo aiutavano a rilassarsi e a dormire meglio senza quelle orribili coliche che tenevano lontano il suo papà da noi, stava nella camera degli ospiti per poter studiare. Davide cresceva a vista d’occhio e in pochi anni Walter prese la sua laurea e io le mie due lauree.
Quando Davide aveva cinque anni, noi avevamo raggiunto i nostri obbiettivi. Walter aveva trovato lavoro a Milano, un lavoro molto ben retribuito e io dopo vari tentati avevo trovato il mio posto nel mondo. Soddisfatti e realizzati dopo due anni aprimmo un mutuo per la nostra prima casa, il nostro nido d’amore. Una bella casa nel centro di Pavia. Con un terrazzino fantastico e tutto lo spazio necessario alle nostre esigenze. Davide aveva finalmente la sua stanza dei giochi e io una grande cabina armadio e un enorme cucina openspace all’americana, la cucina dei miei sogni. Walter aveva la mansarda per rilassarsi con i suoi hobby: la musica e il cinema. Un enorme tv al plasma e un impianto home theatre troneggiavano davanti ad un divano pronto per il cinema a tutte le ore. Io invece avevo il mio angolo di paradiso tutto mio. Mio padre, ex giardiniere mi aveva trasmesso la gioia e la passione di coltivare fiori, così da allestire una piccola serra di quaranta metri quadrati sul terrazzino. Lì, passavo ore a leggere i miei romanzi davanti alle margherite e ai fiori colorati come l’arcobaleno. Davide si accoccolava sul mio petto, sulla mia chaise longue mentre gli leggevo le storie e le favole per bambini. Avevamo una vita lavorativa molto frenetica ma io trovavo sempre il modo di recuperare e ritagliare il tempo da trascorrere con mio figlio!
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