Biscotto. L’altra parte di me

15,00 

di Carla Andrion

Biscotto, il narratore di questa storia, non è un cane qualunque. È un bassotto, con orecchie flosce, occhi dolci e un cuore grande quanto il mondo che lo circonda. Ma ciò che lo rende davvero speciale è la sua capacità di osservare e comprendere la vita della famiglia che lo accoglie. Attraverso i suoi occhi, viviamo gli alti e bassi, i momenti di gioia e di dolore, le difficoltà e le rinascite che segnano l’esistenza dei suoi amati umani.

Dalla spensieratezza dei primi anni, tra corse nel giardino e lunghe carezze sul divano, fino ai momenti di tensione e crisi che ogni famiglia affronta, Biscotto è sempre lì, al loro fianco. Con la sua presenza silenziosa e amorevole, diventa un faro di luce nelle tempeste più buie e ci svela come l’amore e la lealtà di un cane possano trasformare anche i periodi più difficili in qualcosa di sopportabile.

In un viaggio che dura tutta una vita, la sua, Biscotto dimostra che i cani non sono solo animali domestici: sono compagni di viaggio, testimoni silenziosi delle nostre sfide, e ci ricordano che, anche nei momenti più bui, non siamo mai veramente soli.

Disponibilità: 197 disponibili

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Capitolo 1. Piacere di conoscervi

Mi chiamo Biscotto. Lo so, lo so, non è solito vedere un cane che racconta storie. Ma avevo così tanto da dire che mi son detto: perché no?

Penso che l’abbiate intuito dalla copertina, sono un bassotto. Sono piccolo, con zampe corte, un corpo lungo come una salsiccia e orecchie così grandi che mi coprono gli occhi quando scuoto la testa. Dicono che i bassotti siano testardi, e forse è vero, ma io preferisco dire che sappiamo cosa vogliamo dalla vita. E quello che volevo, sin dal primo giorno in cui sono entrato in questa casa, era stare al loro fianco.

Non sapevo molto del mondo, all’inizio. Ma poi sono arrivato in quella che sarebbe stata per sempre la mia casa, sono arrivato “da loro”, che sono diventati la mia famiglia, e tutto è cambiato.

Ricordo il primo giorno in cui li ho visti. Erano emozionati, ma anche un po’ nervosi. Come se si chiedessero: “Siamo pronti per lui?”. Non lo sapevano ancora, ma io ero già pronto per loro. Avevo subito intuito, dall’odore e dagli sguardi, che li avrei seguiti ovunque, che avrei vegliato su di loro anche quando non avrebbero capito il perché, anche quando non sarei più stato fisicamente al loro fianco. Perché questo è il compito di noi cani: essere lì, sempre.

Non sapevo quanto sarebbe durata la nostra convivenza, né quali momenti avremmo vissuto insieme. Ma una cosa era chiara sin da subito: questa era la mia famiglia. Ed ero pronto a fare il mio lavoro, anche se nessuno me lo aveva mai spiegato.

Ero pronto a rimanergli accanto qualunque fosse stata la nostra sorte. La mia famiglia c’era per me e io c’ero per loro.

Quindi, se permettete, vorrei raccontarvi com’è stata la mia vita a casa Bube. In una famiglia che ha visto lo scorrere incessante della gioia e del dolore, in un infinito mescolarsi di una nell’altro, in una famiglia che è caduta e si è rialzata ogni volta, e ogni volta io ero lì.

Io sono Biscotto. Questa è la mia storia.

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