“La montagna dovrebbe servire per salire,
ma anche, e soprattutto, per discendere.
Verso la gente.”
(Alberto Bevilacqua)
Costretti a un periodo di isolamento forzato, il richiamo della montagna (con i suoi rifugi, la bellezza selvaggia della natura, la riconquista della quiete…) ci ricorda quanto siamo, o dovremmo essere, connessi con l’ambiente che abitiamo.
Saliamo dunque alla ricerca delle verità nascoste tra le cime, custodi di storie che attendevano di essere narrate.
Data la forma elementare delle montagne, affrontarle è un atto naturale. Il fallimento però inizia, citando Messner, “quando ci si chiede il perché”.
Vittorie, sconfitte, riscoperte: ogni volta che affrontiamo la montagna abbiamo la consapevolezza che, nella migliore delle ipotesi, lo scontro terminerà con un pareggio.
E forse è proprio questo uno dei motivi che ci spinge a sfidarla: con Se ti dico Montagna… i racconti proposti ci accompagnano attraverso le sfaccettature del nostro rapporto instaurato con ciò che rappresenta il paesaggio d’altura, tra amori, guerre e leggende pronte a raccontarsi al di là del silenzio, in quello stato mentale che chiamiamo Montagna.
Ricordi di gioventù, ordini del medico, misteri in attesa di essere rivelati, questioni lasciate in sospeso per troppo tempo, verità sepolte nella cima della nostra intimità… Questi racconti ci insegnano quanto le parole sono necessarie per definire la natura, rendendola reale. E quanto le parole sono necessarie per definire la realtà, rendendola naturale.
14 racconti, 14 storie pronte a ricordarci che la ricerca di una momentanea solitudine, lassù, è necessaria per mantenerci vigili su ciò che davvero conta una volta ridiscesi, laggiù.
E dunque: buona lettura, buon viaggio.
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